In una tesi di laurea l’esperienza del Telefono Arancione

Federica Vullo, 24 anni, è una studentessa lombarda, fresca di laurea in Relazioni Pubbliche e Comunicazioni di Impresa, conseguita presso lo Iulm di Milano. L’aspetto che la rende molto prossima all’esperienza dell’Associazione San Giuseppe Imprenditore e del Telefono Arancione (il servizio gratuito di ascolto e supporto fondato da Lorenzo Orsenigo per aiutare gli imprenditori in grave difficoltà), è il titolo della tesi che ha discusso: “La risposta delle associazioni al sovraindebitamento economico”. L’abbiamo incontrata in occasione del Premio “Impresa Etica”, cercando di approfondire le ragioni della sua scelta di studio e ricerca.

Federica, per quale ragione hai voluto approfondire il fenomeno degli imprenditori che si sono tolti la vita?

«Mi sono avvicinata al tema del suicidio imprenditoriale in quanto da sempre mi sento molto vicina alla tematica del suicidio, sia per quanto riguarda la categoria degli imprenditori in crisi sia per quella delle persone comuni».

 

Che idea ti sei fatta delle cause principali che hanno causato e continuano a causare queste scelte tragiche?

«Non mi vergogno a dire di averci pensato, al suicidio, per motivazioni personali che non sto qui ad elencare ma che mi portano a dire che le cause principali non riguardano la debolezza della persona ma di come la società fa sentire deboli le persone stesse. Schiacciandole».

A tuo giudizio, l’opinione pubblica e il mondo delle istituzioni sono sufficientemente informati riguardo al fenomeno dei suicidi per ragioni economiche?

«Assolutissimamente no. Ma direi che non sono preparate ad affrontare la problematica, prima di tutto».

Pensi di approfondire ulteriormente questo tema, anche in un eventuale tua esperienza professionale?

«Mi piacerebbe, anche per affrontarlo dal punto di vista professionale. Per questo continuerò a seguire l’Associazione San Giuseppe Imprenditore, a cui mi sento molto vicina, e le attività del Telefono Arancione».

Di seguito riportiamo un estratto della tesi di laurea di Federica Vullo.

LA RISPOSTA DELLE ASSOCIAZIONI AL SOVRAINDEBITAMENTO ECONOMICO

L’Osservatorio “Suicidi per motivazioni economiche” della Link Campus University (https://linklab.unilink.it/osservatorio-suicidi/) ha rilevato che dal 2012 sono stati 988 i suicidi in Italia. A seguito di questa premessa, ho ritenuto opportuno porre il tema del suicidio imprenditoriale al centro del mio lavoro affinché le indagini sociologiche sul fenomeno non si fermino. Lo spazio di apertura è dedicato alla signora Serenella Antoniazzi, proprietaria dell’Aga. Seguono le associazioni che hanno collaborato (attraverso delle interviste) e che hanno permesso lo svilupparsi della tesi. Comincerò presentando l’Associazione San Giuseppe Imprenditore che si occupa degli imprenditori le cui vite sono diventate complicate una volta che la propria azienda è fallita. Passerò poi a parlare dell’associazione SOS Imprenditore che fornisce risposte a coloro che vogliono entrare nell’imprenditoria ma non sono in grado di districarsi tra la rete burocratica. Seguirà la Fondazione Welfare Ambrosiano, che aiuta i lavoratori nell’inserimento nel contesto sociale fornendo aiuto economico, e l’associazione Vobis, che dà alle piccole imprese e alle start up ciò che è necessario per cominciare un’attività. Verso la fine procederò con l’Associazione Riemergo che trova a chi non è in grado di pagare i propri debiti soluzioni ottimali per estinguerli.

Chiude l’associazione Angeli della Finanza, da sempre impegnata contro l’usura delle banche, e il CAD sociale.

L’Associazione San Giuseppe imprenditore è un’associazione di promozione sociale che aiuta gli imprenditori che versano in situazioni personali complicate. “Fare l’imprenditore è bello, offre occupazione non solo a chi ha deciso di fare impresa. Ci sono però dei lati negativi da prendere in considerazione: se la nave va a fondo a seguirla è anche l’equipaggio, per quanto il capitano cerchi sempre di combattere la tempesta”, afferma Lorenzo Orsenigo, socio fondatore dell’associazione. Lorenzo Orsenigo è l’ex dirigente della società Orsogrill che dava lavoro a 180 dipendenti. È stato l’amore di sua moglie Luisa e dei suoi figli, Viola e Filippo, a salvarlo. Nonostante nubi grigie sono piombate su di lui, ha permesso al sole di tornare nella sua vita cominciando, nel frattempo, a rialzarsi con dignità. L’avere mancato ai propri oneri, il non essere stati in grado di rimanere a galla, sono forse consapevolezze che portano gli imprenditori a suicidarsi. L’Associazione San Giuseppe Imprenditore è vicina a loro essendo stati (i membri) essi stessi imprenditori che hanno lavorato e fornito occupazione. Le missioni dell’associazione sono di radunare artigiani, agricoltori, artisti, commercianti e professionisti e dare alle cose nuovo valore. Altre potrebbero riguardare il promuovere buone pratiche nel lavoro, nell’impresa e nell’economia. Il sistema economico e sociale è come il raggio di una ruota che, solo insieme alle persone, è in grado di girare. Creare occupazione, sviluppo e bene comune, sono pensieri dell’imprenditore che vanno sostenuti.

San Giuseppe Imprenditore si occupa soprattutto di aiutare coloro che hanno perduto la propria attività d’impresa aiutandoli, orientandoli verso soluzioni ottimali che possano ridurre il trauma. A contraddistinguere quest’associazione dalle altre è il primo servizio di aiuto gestito da ex-imprenditori, in altre parole una linea telefonica alla quale imprenditori sul baratro si rivolgono in forma anonima quando sentono la necessità di essere ascoltati, forse per sentirsi meno soli. Questo progetto porta il nome di “Telefono Arancione” ed è attivo in buona parte del territorio italiano. Il premio “Impresa Etica – San Giuseppe Imprenditore” è stata una manifestazione dove fu possibile evidenziare ulteriormente i principi etici dell’imprenditorialità (creatività, onestà, buona fede, fama…). L’evento di premiazione si è svolto ad Asti l’11 marzo 2018. L’’associazione è riuscita a trasmettere il perché della sua esistenza non tradendo mai l’immagine che la caratterizza.

Se poniamo l’accento sul logo dell’associazione notiamo che lo sfondo rappresenta una bandiera gialla da un lato (colore che porta il significato di energia mentale e fisica, immaginazione), bianca dall’altro (la purezza). Essa è la bandiera degli imprenditori cattolici. Esternamente è contornata dal rosso a rappresentazione dell’amore, dalla passione e del coraggio. Più internamente troviamo un riquadro arancione che rappresenta l’ottimismo e la sincerità. La ruota posta al centro rappresenta quella mondiale dell’economia, senza l’attività degli imprenditori il mondo si ferma. Non sono perciò le grandi menti a muovere il mercato ma i singoli, gli attori direttamente coinvolti.